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Innovazione, un cambiamento che nasce da nuove relazioni

Se pensiamo al concetto di “innovazione" inevitabilmente il nostro pensiero risulterà associato ad immagini legate alla tecnologia o, in generale, alla digitalizzazione di molti processi. Analizzando le pagine del report annuale della società di consulenza The Boston Consulting Group The Most Innovative Companies 2015 troviamo che l’innovazione, secondo i dirigenti coinvolti nel sondaggio (79% dei rispondenti), è la priorità assoluta o una delle prime tre priorità per garantire la crescita delle aziende. In più, sarebbero quattro i fattori chiave per implementare un corretto processo di innovazione all’interno delle imprese: velocità, processi di ricerca e sviluppo ben gestiti (e molto spesso orientati alla filosofia lean), uso di piattaforme tecnologiche, esplorazione sistematica di mercati adiacenti al proprio.
 
 
Innegabilmente il fattore tecnologico oggi, come nelle ere precedenti è stato sempre un elemento chiave importante, un oggetto transizionale verrebbe da dire parafrasando Winnicott, attraverso il quale hanno avuto luogo processi innovativi. Pochi dubbi in merito. Se, però, volessimo per un attimo volgere lo sguardo alla radice di queste dinamiche, possiamo notare che alla base di ogni processo innovativo ci sia un innesco naturale, una scintilla primaria, che si accende attraverso la nascita di una relazione. 
 
Chi nella vita intende innovare,  se stesso o l’ecosistema dei rapporti sui quali costruisce la sua identità, per attivare un cambiamento deve necessariamente aprirsi agli altri, integrare a sé elementi esterni come idee, esperienze, informazioni e, soprattutto, lasciare la comfort zone iniziale con il coraggio di perdere l’equilibrio individuale per trovarne uno nuovo, collettivo. E’ solo a questo punto, attraverso l’incontro con altro (gli altri), che si alimentano le condizioni per creare nuove forme organizzative e quindi la nascita di nuovi modelli di sviluppo in grado di generare nuove soluzioni.

 

Se sopravvivere è principalmente una questione di biologia, vivere,  vivere meglio, innovando e rinnovando(si) è una questione di relazioni.

 
Facciamo un passo indietro. Quanto siano fondamentali le relazioni e, soprattutto, l’impatto che hanno nella nostra vita ce lo rivela uno studio dell'Harvard Medical School durato quasi 75 anni e condotto dal professore americano Robert Waldinger. La ricerca ha mostrato come la relazione  sia un elemento fondamentale nella vita dell’uomo tale da regolare in maniera positiva persino la durata e la qualità  della vita stessa. Le connessioni e, soprattutto,  la qualità delle stesse che instauriamo con la nostra famiglia, gli amici e conoscenti ci regalano un carburante naturale per vivere meglio. Non solo. Le persone soddisfatte delle loro relazioni vivono più a lungo, dal momento che le buone relazioni non proteggono il corpo ma il cervello, primo motore dell’ecosistema uomo.
 
Nella nostra quotidianità, sia nella vita privata che nel business, abbiamo spesso bisogno di innovarci e rinnovarci per vivere meglio e vivere più a lungo. L’innescare nuove relazioni, soprattutto quelle caratterizzate da un livello qualitativo alto, sembra essere l’enzima naturale di tutto questo.
 
Ma cosa si intende  esattamente per "creare nuove relazioni"?
 
Molto spesso nell’ambito delle nostre connessioni, un elemento innovativo all’interno della relazione determina a pioggia la costruzione di reti relazionali nuove. Possiamo riuscirci o mettendo in piedi nuovi collegamenti soprattutto con soggetti che non entravano in contatto tra di loro, spesso rappresentati da soggetti deboli o collocati in posizioni marginali,oppure non in grado in generale di essere attori rilevanti in reti sociali ed economiche esistenti.
 

Non solo. E’ possibile, al tempo stesso, creare un altro fattore di novità importante andando a migliorare o aumentare nuove modalità relazionali tra soggetti esistenti, accogliendo una nuova idea, un nuovo flusso di informazione, aumentando le possibilità di interazione, mettendo a sistema un nuovo modello. 

In conclusione. Più che di oggetti o fenomeni isolati, l’innovazione è, almeno in potenza, una questione di connessioni. Un’esperienza formativa nuova, lo scambio di idee, il confronto di conoscenza ed esperienza, l’importanza dei campi analoghi (gli spazi al di fuori dalla nostra area di esperienza consolidata), l’incontro di comunità differenti e distanti ci ricordano che un individuo non è un atomo isolato, ma la particella di un sistema molecolare più vasto e interconnesso. Innovare significa relazione, vuol dire innanzitutto mettere in contatto  fasce diverse di popolazione, ampliare i confini della comunità, 
includere anziché escludere, coinvolgere anziché discriminare.
“Includere il margine”, principio alla base dell’innovazione, e la tecnologia a questo punto viene a ricoprire solo il ruolo di pretesto e possibilità

 

E’ questa la naturale creazione del valore.

 
 
 

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