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Innovazione. Una somma di piccole cose

In una vecchia intervista a Repubblica Tim Burnes Lee,  riferendosi alla sua più grande creazione (World Wide Web), affermava: “ Non c’è mai stato un momento in cui ho esclamato EUREKA. L’intero progetto è stato strutturato attraverso piccoli passi e supportato attraverso un lavoro di miglioramento continuo”.
 
In ogni avvio di progetto, che riguardi il nostro lavoro, la nostra vita, una sua fase critica o quando siamo in piena attività di rimodulazione, siamo sempre davanti alla necessità di risolvere un problema. Molto spesso, però, la sua complessità e difficoltà di risoluzione è oltrepassata dalla percezione e dal fatto di considerarlo nella sua interezza. Allo stesso modo, quando ci poniamo un obiettivo qualsiasi, corriamo spesso il rischio di porci, fin da subito, traguardi troppo difficili da raggiungere che si traducono spesso in un lasciare li tutto sospeso, procrastinando il tempo con nessuna azione all'attivo.
 
 Il cambiamento non è mai una rivoluzione improvvisa ma spesso coincide con un esercizio silenzioso e costante, declinato attraverso microcambiamenti, e composto da piccole, semplici, concrete fasi di realizzazione. 
 
Democrito nell’antica grecia riduceva tutta la realtà ad una somma di piccoli atomi.  Confutato dalle nuove teorie delle spirali viene ricompensato dal marketing moderno. Alla fine della seconda guerra mondiale la cultura giapponese adottava il principio del miglioramento continuo (Kaizen) per migliorare la qualità e l’efficienza della propria industria.  Vediamo come.
 
Pensiamo alla creazione di un nuovo prodotto, bene, servizio: un progetto innovativo. Se innovare include necessariamente il cambiare, aprirci all’innovazione non sarà dunque un’improvvisa scoperta, bensì il tendere la mano ad una piccola trasformazione costante e quotidiana.
 
Un esempio semplice. Se si pone con obiettivo il perdere 10 kg oppure fare una maratona di 43 km è facile essere spaventati e bloccarsi. Risulterà invece più semplice iniziare a porsi come obiettivo immediato il percorrere 2km oppure perdere un semplice chilo.
 
Scomporre l’idea in semplici domande per capire i bisogni reali e latenti. Partire da una semplice conversazione con il nostro target, potenziale e reale che sia, è più semplice rispetto al fare proiezioni irreali a tre anni e a 5 zeri. Conquistare 10 clienti e l’inizio per abbracciarne futuri 1000. 
 
È inutile porsi obiettivi irraggiungibili. Un obiettivo sostenibile è concreto, raggiungibile, verificabile, e soprattutto ci regala quella carica emozionale necessaria per proseguire il percorso. Nessun progetto è mai esploso all’improvviso e, soprattutto, in maniera immediata alla sua esecuzione. Nessuna strategia ci fa diventare ricchi al primo colpo. La crescita è un percorso lungo, lento e strutturato. Costruire il proprio progetto, un cambiamento che porta all’innovazione, attraverso una serie di micro obiettivi da raggiungere è il solo passo per cristallizzare un' esperienza di crescita e di sviluppo.
 
Infatti, è opportuno considerare il fatto che il nostro cervello è programmato per resistere ai cambiamenti, a meno che un lento esercizio  strutturato in piccole abitudini da acquisire,  crei nuove connessioni neuronali tali da predisporre il nostro agire verso l' obiettivo prefissato. Nessun fenomeno episodico, improvviso, contingente. E’ un abitudine da consolidare, è una somma di semplici azioni.  Azioni poco eclatanti, sostenibili, propedeutiche ad altre di maggiore importanza, un esercizio di costanza ed abitudine al cambiamento, ma anche una somma di piccole difficoltà da superare. Superare le resistenze di ogni obiettivo da raggiungere (goal) risolvendo microproblemi. Abituarsi e predisporsi al cambiamento significa creare in noi un mindset ricettivo ed armonizzare tutte le nostre risorse verso quell’obiettivo. 
 
Citando Peter Senge possiamo concludere : " tutte le grandi cose iniziano in piccolo". E' solo l'attenzione , la cura e la forza che impieghiamo nei piccoli dettagli, nei piccoli problemi, nei piccoli obiettivi quotidiani che ci fanno crescere e rivelano a noi stessi ed a chi ci circonda, la nostra reale predisposizione al cambiamento.

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